Pianta della famiglia delle
Rosaceae, a tutti nota per frutti eduli. è specie originaria dell'Asia
Minore, Persia, Mar Nero, introdotta e coltivata nell'Europa occidentale (al
tempo dei Romani, I sec. a. C.). Si è naturalizzata allo stato selvatico
in diverse zone d'Italia. Se ne conoscono diverse varietà, che
differiscono essenzialmente per la forma, il colore e il sapore del
frutto.
GENERALITÀ È
una pianta arborea che può raggiungere l'altezza di 5-6 m, con rami
generalmente pendenti, corteccia di color rosso-mattone nel fusto e nei rami
vecchi, un po' più chiara in quelli giovani; spesso la parte esterna
della corteccia si stacca e si attorciglia su se stessa, in anelli
orizzontali. Le foglie sono disposte irregolarmente
lungo i rami giovani e hanno picciolo lungo, forma ovale e acuminata, margine
seghettato, consistenza coriacea: sono di color verde lucente. I fiori, riuniti
in mazzetti di 2-4, sono peduncolati e di color bianco leggermente
rosato. I frutti sono delle drupe di color rosso
vivo o intenso, secondo le varietà, con polpa acidula, chiara aderente al
nocciolo. Per uso terapeutico si utilizzano i
frutti, principalmente i loro
peduncoli.
IMPIEGO
TERAPEUTICO I frutti servono per preparare sciroppi
rinfrescanti di sapore delicato che si danno da bere ai febbricitanti, ai
sofferenti di fegato, di irritazioni gastrointestinali, ai nefritici e ai
diabetici. I peduncoli dei frutti, per le
proprietà diuretiche, sono utili nell'idropisia, nella renella e nelle
infiammazioni in genere delle vie urinarie, nelle cistiti e
nefriti. La tradizione popolare la vuole utile
anche nelle bronchiti croniche, nella tosse e nelle
diarree. Recentemente sono stati studiati i
principi attivi polifenolici contenuti nei peduncoli dei frutti di amarena, che
sembrano responsabili dell'attività diuretica, antigottosa antiurica di
questa parte della
pianta.
PREPARAZIONI -
Uso interno: si utilizzano i frutti e i peduncoli dei
frutti. Con i frutti si prepara uno sciroppo
rinfrescante nel seguente modo: si pongono a bollire un chilo di amarene in poca
acqua, si aggiunge mezzo chilo di zucchero. Si lascia bollire per un'ora, indi
si lascia raffreddare a temperatura ambiente. Si tolgono i noccioli. Si
stemperano i frutti passandoli al setaccio. Si aggiunge acqua per permettere la
filtrazione su tela. Si porta per bollitura a un litro. Questo sciroppo va usato
secondo la dose di un cucchiaio, in acqua fredda o
tiepida. Con i peduncoli del frutto si preparano la
tisana e il decotto. Si utilizzano in entrambi i casi 30 g di piccioli rinvenuti
in acqua per 12 ore, per litro di acqua. Nel caso del decotto si fa bollire per
mezz'ora. Si beve alla dose di 2-3 tazzine al giorno per aumentare la
diuresi.
RACCOLTA E
CONSERVAZIONE I peduncoli dei frutti si raccolgono
quando i frutti sono maturi, in giugno-luglio, separandoli dai frutti e
ripulendoli da parti estranee. Si dispongono in sottile strato, all'ombra, in
locale ben aerato. A completo essiccamento si conservano in sacchetti di tela o
carta in luogo fresco e asciutto. Si può anche conservarli in barattoli
di vetro scuro, ma bisogna essere certi che i peduncoli siano perfettamente
secchi. Il maggior tasso di princípi attivi
sembra sia contenuto nel tipo selvatico, a frutto rosso brillante e assai
acidulo. Per coltivare questa pianta conviene
scegliere il tipo selvatico; si pongono a germinare i noccioli in primavera in
terreno soffice e umido. Ottenute le piante, si pongono a dimora solo nella
primavera successiva. La pianta inizia a produrre frutti a partire dal quarto
anno. L'amarena cresce bene in quasi tutti i terreni dal piano alla regione
montana.
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